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Parole vecchie ma ancora nucleari – prima parte

Avevo, una volta, un blog che si chiamava “Il Cervello Di Tom” (non provate a cercarlo perché tanto è stato “privatizzato”, e non vi concedo i diritti) e nessuno conosceva l’identità del suo autore (risata perfida, sebbene amara). Lì scrivevo articoli indecenti per blasfemia e volgarità, al cui confronto le esternazioni del presente “Risposta” appaiono temi di terza elementare. Non sapevo cosa fossero i troll, cosa significasse OT e Facebook non esisteva ancora. Leggevo tanti blog e tanti post perché, essendo uno studente universitario, avevo grosse difficoltà a trovare un’attività con la quale passare il tempo, e Facebook non esisteva ancora. Alcuni blog mi piacevano (inserisci tra i preferiti), alcuni mi lasciavano indifferente (non compiere azioni) alcuni  li odiavo (inserisci tra i preferiti), altri ancora li amavo (inserisci il link all’interno del tuo blog). Nessuno mai mi ha provocato lo stesso effetto che mi provocò New-Clear Wordz. Al primo post che lessi mi piaceva, al secondo lo amavo, al terzo cominciai a chiedermi per quale motivo materiale del genere non stesse tra le pagine di un romanzo o di una raccolta di racconti di “Giovani Scrittori Italiani”, che tanto va di moda.
Quello che leggevo era la mia vita, i miei pensieri, ero io che parlavo con un amico in un pub di Bologna o io che mi barcamenavo tra improbabili standard igienici in alloggi universitari, io che cercavo di capire qualcosa di politica municipale. Quello che leggevo mi dava la stessa sensazione della letteratura degna di questo nome: qualcuno che riesce a cogliere un aspetto della vita comune a tutti (o per lo meno ad una consistente minoranza) e a comunicarlo in maniera comprensibile. Ingenuamente lasciai un commento che diceva, più o meno: tutto questo è bellissimo; ma tu non hai mai pubblicato qualcuno dei tuoi racconti? E l’autore mi rispose, più o meno: non ultimamente.
Adesso le parole nuove e chiare di New-Clear Wordz non esistono più, ma sono state trapiantate in Yattaran, una creatura diversa, più ostica ma altrettanto interessante.
E poi, finalmente, c’è Dreadlock! (con tanto di punto esclamativo).
Non voglio scrivere recensioni, non voglio fare commenti prolissi, non voglio recriminare sul fatto che mi aspettavo un fuoco per il Vaticano (ma non sono disilluso, sono ancora fiducioso) e non voglio esprimere giudizi definitivi, non adesso; non voglio dire perché non voglio farlo adesso. Solo una cosa: questa persona ha pubblicato un libro che non è ancora nelle librerie e già annuncia che, fra poco, sarà disponibile in formato epub sul suo sito. Tanto per inquadrare di cosa stamo a parla’.

Civilizzazione #2

Il giusto peso alle cose

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Il gasolio oscilla intorno a 1,10€ il litro. Lo paghiamo più dell’acqua, e questo non va bene. Sempre i soliti personaggi continuano a chiedere l’elemosina ai semafori o all’Esselunga. All’Esselunga c’è  l’uomo col cane e lo zaino che fa sempre le parole crociate, la mattina. Il punkabbestia senza bestia il pomeriggio. Il punkabbestia, con i soldi che onestamente guadagna, ci compra le birre. Se le scola davanti all’Esselunga, sempre in postazione. Quando ha messo insieme abbastanza lascia lo zaino alle cure della guardia privata, che sarà alta un metro e sessanta, e va dentro a comprare una birra. Poi, quando è gonfio d’alcol, si mette a fare casino, a litigare con quelli che escono dal supermercato col carrello pieno e non gli danno manco 5 centesimi, e magari si mettono anche a dire robe tipo ma vai lavorare vagabondo, io sono stato a lavorare fino ad ora e non fatico certo per mantenere la gente parassita come te. Per fortuna che c’è la guardia giurata alta un metro e sessanta che riporta l’ordine ed evita che il diverbio degeneri. C’è pure un altro paio di alcolizzati di quartiere che orbitano intorno al supermercato, una donna e un uomo. La donna pare sia un’ex tossicodipendente che una volta l’hanno vista svenire e accasciarsi in mezzo a via Masaccio. Circa un anno fa ha comprato un cane che è cresciuto allo stesso tasso al quale la donna è dimagrita. Fra poco il peso del cane raggiungerà quello della padrona o, per meglio dire, si incontreranno a metà strada. Poi c’è l’ubriacone buontempone che lo vedi ciondolare e barcollare dall’incrocio con via Maruffi (“A Noi!”) fino al supermercato. Poi entra e si compra la confezione da tre di tetrapack di Tavernello, quelli formato succo di frutta. Succo d’uva. E sorride a tutti, e fa le facce divertite, poi perde l’equilibrio e cazzo sta per fiondarsi addosso alla signora ben vestita e chirurgicamente tirata. Si riprende. La signora fa faccia schifata. L’ubriacone buontempone sorride, dice qualcosa che non riesco a capire perché sono troppo lontano. Nemmeno la signora capisce, nessuno capisce mai quello che l’uomo dice. Da anni. Paga i suoi vini centellinando le monete alla cassa con il cassiere che deve ricontare tutto perché ci saranno dieci quindici pezzi da cinque centesimi. Io pure pago, subito dopo la labbrona tiratona, giunonico monumento al silicone, pelle cangiante e sfatta, ma tesa come uno spinnaker sotto alisei. Tesa dagli zigomi al collo, dove si ritrovano esiliate e moltiplicate le rughe innaturalmente estromesse dalla loro collocazione naturale.

Fuori, consegno il resto al mio pankabbestia di fiducia. Deve fare i conti con la concorrenza, ultimamente (sarà colpa della crisi?). Un sosia più alto e più pulito di lui  (quindi meno credibile) e una ragazza che di punkabbestia non ha niente oltre a un rosario di piercing che gli crivellano varie parti del volto. Ma io do i soldi solo al mio punkabbestia di fiducia, degli altri non mi fido, sono nuovi, sai, non sono gente del posto, non si capisce cosa vengano a fare. Vengono solo a dare noia.

Il gasolio costa 1,092€ al litro, molto più dell’acqua pubblica, quella potabile del rubinetto, quella che scorre a dieci litri il colpo per sciacquare via la merda. Non va bene, c’è qualcosa di sbagliato. Ma c’è già chi sta lavorando per raddrizzare la stortura: presto le aziende di gestione dell’acqua dovranno essere privatizzate, per legge. Non passerà molto tempo prima che l’acqua costi più del gasolio e della benzina. Così finalmente riusciremo a dare il giusto peso alle cose.

Civilizzazione #1